02.10.2010
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Il “Sì, lo voglio” di sr. Dila risuona con voce sicura tra le pareti della cattedrale di Laç Vau Dejes (Scutari – Albania) illuminata a festa! Per questa Professione Perpetua, novità nella giovane diocesi, sono convenuti in tanti: la mamma, i famigliari, gli amici, le sorelle delle nostre comunità di Scutari e Dushaj ed altri religiosi e religiose, testimoni commossi di un’offerta che consacra tutta la vita… per sempre.
Vuoi, con l’aiuto di Dio, abbracciare la vita di perfetta obbedienza, povertà e castità?”
“Vuoi, con la grazia dello Spirito Santo, offrire la tua vita come testimone e annunciare a tutti i popoli l’amore redentivo del cuore di Cristo Crocifisso?”
In rispettoso silenzio i presenti seguono il rito e ascoltano con commossa devozione le domande che Sua Ecc.za Mons. Lucjan Avgustini, vescovo della diocesi di Sape, pone alla candidata. Con la sua voce calda e robusta, Don Martini, vicario parrocchiale della chiesa di S. Nicola in Scutari, snoda la preghiera litanica, invocando la protezione dei Santi su sr. Dila prostrata ai piedi dell’altare: “Martiri della Chiesa albanese, Madre Teresa di Calcutta, San Francesco, Santa Chiara, Sant’Antonio… pregate per lei”. La cattedrale sembra aver allargato il suo spazio e nella presenza universale che annulla il tempo, si rende percepibile il mistero di una comunione che va al di là della nostra semplice esperienza e ci raccoglie tutti, Corpo mistico del Signore, nell’abbraccio di Dio Padre.
Nelle mani di Sr. Ermenegilda Cavasin, superiora provinciale, sr. Dila offre per sempre la sua vita a Dio:
… con fede salda e volontà decisa,
faccio voto a Dio, Padre santo e onnipotente,
di vivere per tutto il tempo della mia vita,
in obbedienza, povertà e castità,
secondo la regola e vita dei Fratelli e delle Sorelle
del Terz’Ordine regolare di S. Francesco
e le Costituzioni di questa Congregazione
delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore.
La S. Messa continua: la vita di sr. Dila è posta sulla patena, associata per sempre all’offerta pura e gradita di Gesù al Padre; è con Lui e per Lui che ella offre se stessa per i fratelli, in una sponsalità che non viene da “carne e sangue”, ma dallo Spirito che è Amore.
Nell’Eucaristia, Mistero di comunione celebriamo la nostra unità e noi FMSC, accogliamo sr. Dila come sorella per sempre.
… ed è festa! I ragazzi della corale hanno aperto le danze e rallegrato il momento conviviale in semplice e fraterna allegria e, anche se si parlavano lingue diverse, ci siamo sentiti stretti in un unico vincolo e in un’unica famiglia.
Su invito di Don Martino, l’indomani, domenica 3 ottobre, sr. Dila ha ripetuto gli impegni assunti, nella chiesa di S. Nicola a Scutari, davanti ad una numerosa schiera di fedeli.
Omelia del Vescovo Mons. Avgustini durante la Professione Perpetua di sr. Dila
Carissimi fratelli sacerdoti, onorevole sorella provinciale sr. Ermenegilda, onorevoli religiosi, religiose, onorevole sr. Dila che oggi ti consacri al Signore con i tuoi voti perpetui, onorevole famiglia di sr. Dila, fratelli e sorelle,
Permettetevi che, all’inizio, prima di dire alcune parole circa l’evento che stiamo celebrando in questa Messa, ringrazi la madre provinciale, sr. Ermenegilda Cavasin e tramite lei tutta la Congregazione delle suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, per il loro lavoro di evangelizzazione e per la cura verso i bisognosi della nostra diocesi di Sape. Questa Congregazione, che ebbe inizio a Gemona 150 anni fa, venne fondata da padre Gregorio Fioravanti, francescano e dalla duchessa Laura Leroux de Bauffremont; essi, vedendo i grandi bisogni della Chiesa scelsero il carisma speciale dell’evangelizzazione. Per arrivare a questo attinsero dal Cuore trafitto di Gesù Cristo Crocifisso l’amore che salva, la volontà e zelo apostolico. Le suore, sparse in tanti paesi del mondo, con il ritorno della libertà religiosa, risposero subito ai bisogni della Chiesa in Albania. Scelsero le zone più difficili di questo paese, quelle di Tropoja, dove queste sorelle da 17 anni servono al Signore e alla Chiesa per il bene e la salvezza dei fedeli.
Sorella cara che ti consacri al Signore con i tuoi voti perpetui nella Congregazione delle suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, oggi tutti insieme preghiamo con te, perché il Signore ti dia lo spirito di servizio in suo onore e lode, per il bene e la salvezza dell’ uomo, chè tu sia al servizio del Signore e della Chiesa per la diffusione del Vangelo.
Gesù Cristo è mandato da Dio per la realizzazione dell’opera di salvezza. Ogni chiamato, da sua parte è un segno di Cristo. La vita consacrata poggia profondamente sull’esempio e sull’insegnamento di Cristo. La chiamata è un mistero se pensiamo all’ opera della grazia di Dio nella vita degli uomini, ma è anche dono del Padre Celeste, per il bene dell’umanità. Nessuno è anonimo d’avanti agli occhi del Signore, nessuno sconosciuto, nessuno senza identità. Egli ci conosce nella profondità della nostra vita, come abbiamo ascoltato nella prima lettura dal libro di Samuele, ‘L’uomo conosce l’apparenza, mentre Dio guarda il cuore”. L’ iniziatore della chiamata è il Signore: ” Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. La chiamata santa alla vita consacrata, non può paragonarsi ad una professione di lavoro! Essa è l’accettazione in piena libertà e grande volontà di quello che il Signore vuole con me, questo vuol dire sottomettersi alla volontà di qualcun’altro mettendo a disposizione tutto se stesso, per tutta la vita. L’esempio della Madonna, che accettò di diventare collaboratrice di Dio nel piano della salvezza, è la spiegazione migliore dell’ importanza della consacrazione: “Io sono la serva del Signore: Si faccia di me quello che hai detto!”. Nella consacrazione, si sorpassa l’ego personale e nello stesso tempo si permette l’incarnazione della volontà del Signore, il quale ha in progetto, una missione o un compito stabilito.
La persona che si consacra al Signore, con la vita e con l’esempio, con il lavoro e con il suo servizio, deve testimoniare sempre la presenza e l’insegnamento di Dio. L’amore verso Gesù Cristo si dimostra per mezzo dei voti di: castità, povertà e l’obbedienza. I voti sono segno della consegna totale a Dio, dell’ amore e dell’unione con Lui e con la sua Chiesa. Con il voto di castità, cara sorella appartieni totalmente a Cristo. Egli è lo sposo e tu la sua sposa, e nessuno mai potrà staccarti da Lui, come dice S.Paolo: “Nulla ci separerà dall’amore di Dio , che ci è mostrato in Cristo Gesù nostro Signore” . Il voto di Povertà è essere totalmente liberi dalla ricchezza. Se gli uomini, le cose materiali si interpongono fra te e Gesù Cristo allora non esiste appartenenza piena al Signore. Il voto di obbedienza è segno della conformazione piena della propria vita a Cristo. Come Cristo Gesù, obbediente al Padre fino alla morte, la persona consacrata si sottomette all’autorità del proprio superiore.
San Franceso, il vostro Padre serafico, ebbe in una visione un mandato da Dio: “Francesco va e ripara la mia chiesa, la quale va in rovina”. Anche questa chiesa, nel popolo albanese, è stata distrutta da un duro sistema ateo. La distruzione più grave non era quella materiale delle chiese ma quella spirituale dell’ allontanamento dei cuori degli uomini da Dio. Anche oggi, dopo vent’anni dalla caduta del comunismo, ha bisogno di ricostruzione spirituale, di educazione dei cuori sulla via del Signore.
Seguendo l’esempio di San Francesco e dei fondatori la vostra congregazione di SuoreFrancescane Missionarie del Sacro Cuore ha risposto ai bisogni della chiesa anche in Albania, ricostruendo la chiesa di Cristo.
Sì, questo vuole dire seguire Cristo, vuole dire proclamare la buona notizia della salvezza, vuole dire operare ed impegnarsi nella vita come Lui ci ha insegnato, perché Egli è il capo, il valore fondamentale, il motivo per cui tu, sorella, ti consacri rispondendo: “Eccomi Signore” manda me. Purtroppo, oggi, tanti si spaventano, hanno paura di rispondere alla chiamata di Dio, di dire: “ Eccomi”. Eppure, il mondo di oggi ha tanto bisogno di persone che si consacrino al Signore e al servizio nella Chiesa per la crescita e l’estensione del regno di Dio. La chiesa ha bisogno del dono della vita consacrata. Non abbiate paura di rispondere al Signore: “ECCOMI”. Che cosa dobbiamo fare per guadagnare la vita eterna? È la domanda del giovane del Vangelo. La risposta di Cristo è la stessa anche oggi: “Seguimi”! Chi, per amore del mio nome, lascia padre, madre, fratello, sorella, casa… riceverà cento volte tanto e la vita eterna”. Il mondo ha bisogno di persone che fanno dell’amore di Dio la realtà di vita. Sia la tua vita, cara sorella che ti consacri al Signore, un inno, un canto di lode. In questo modo testimoni davanti agli uomini la tua consacrazione al Signore e alla Chiesa.
È fruttuoso e pieno di successo non chi opera tanto, ma chi opera con il Signore. Gesù Cristo non cerca servi, ma amici; non cerca persone che fanno cose per Lui, ma uomini che permettano a Lui di fare grandi cose, come testimonia la Vergine Maria: “Grandi cose ha fatto il Signore per me”. Come testimonia anche Madre Teresa di Calcutta che ha dissetato la sete di Cristo con il suo servizio tra i più poveri dei poveri. Descrivendo Gesù Cristo come specchio, nel quale dobbiamo vedere noi stessi, Santa Chiara nella sua lettera a Beata Agnese di Praga scrive: “guarda ogni giorno in questo specchio, o regina, sposa di Gesù Cristo. Contempla continuamente in quello specchio il tuo volto, che in questo modo si abbellisce dentro e fuori, perché tu possa vestirti e avvolgerti con vesti multicolori e ricamate, abbellisciti, adornati con i fiori e con le vesti di tutte le virtù come conviene alla figlia e alla sposa totalmente pura del grande re. In questo specchio risplende la povertà beata, l’umiltà santa e l’amore grande.
La vergine Maria, che si è unita totalmente all’offerta di Gesù dicendo:“Io sono la serva del Signore: si faccia di me quello che tu hai detto (Lc 1,38)” accetti il dono della tua vita e lo unisca strettamente a quello del suo figlio.
Auguri cordiali e il Signore ti accompagni nella tua vita religiosa, con le sue benedizioni. Amen!