A Benedetto XVI:
Il ‘semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore’
ha compiuto il suo lavoro. Ha faticato
dissodando terreni aspri e spinosi;
ha zappato, irrigato, potato …
non ha dormito l’umile servo!
Ora è stanco, le forze
non bastano più.
Sono acerbi ancora i frutti
in questo duro inverno del cuore,
ed è pena lasciare!
Nuda è la gratuità della fatica
condotta nella fede:
la vigna è di Dio e i frutti … verranno.
Se ne va nel silenzio ‘l’umile lavoratore’
lasciando la vigna a braccia più forti
e noi restiamo sgomenti,
quasi bambini dai passi incerti
a cui il padre ha sottratto la mano:
“Che ne sarà?”
Ti ringraziamo ‘umile lavoratore’;
la tua fatica non è stata vana.
Siamo sgomenti, ma consapevoli
che il campo ha bisogno di cure,
e tocca anche a noi un po’ di fatica
perché il Regno venga
e fin d’ora si compia.
(Con affetto Dan – fmsc)