“Membra dell’unico Corpo
Membra gli uni degli altri”
Nella sede del Fraterna Domus di Sacrofano, Roma dal 9 al 13 aprile, si è svolto il Convegno Nazionale USMI per le juniores 2018, guidato da Sr Daniela Tasca, incaricata per questo evento. Noi, juniores Sr Annabel, Sr Aileen, Sr Angel Rose e Sr Jaida con Sr Josie, la maestra, abbiamo partecipato. Il tema del convegno è ispirato alle parole di San Paolo (Rm 12,5) con il titolo “Membra dell’unico Corpo, membra gli uni degli altri”, che è stato sviluppato nelle varie dimensioni: fondamento teologico–spirituale, aspetti antropologici, prassi della vita spirituale, approfondimenti iconografici e biblico-spirituali.
L’inizio di quest’incontro è stata la Celebrazione Eucaristica dove fra Emanuele Rimoli, ofm conventuale nella sua omelia ci ha invitate ad avere un cuore aperto e disponibile a tutto ciò che il Signore vorrà dare nei giorni del Convegno. I responsabili ci hanno spiegato com’è nato il tema e come sarà svolto. Eravamo 134 suore appartenenti a 38 congregazioni diverse: una grazia, tante diversità, ma un solo corpo che è la Chiesa.
Il programma giornaliero è sempre iniziato con la Solenne Celebrazione Eucaristica e le Lodi. Le meditazioni, a secondo del tema trattato dai diversi relatori, sono state ricche di contenuti, lavoro personale e di gruppo e la condivisione con l’accento sulla dimensione relazionale dell’umanità nuova dove il cammino di crescita nella fede, ha il suo ambito, esito e si verifica in uno stile comunionale, a immagine della vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che ci è stato donata al battesimo (Cf. EG 178).
Abbiamo avuto la prima relazione martedì mattina con il relatore fra Jesus Ramirez, ofm conventuale, una catechesi sulla Liturgia dei corpi nel Corpo di Cristo commentando la lettera di San Paolo ai Romani 12,1-5 che è essenzialmente eucaristica. Siamo chiamate a trasformarci cioè lasciarci lavorare dalla presenza dello Spirito di Dio che dimora in noi; per un rinnovamento della mentalità, del modo di vedere e giudicare le cose ed è esattamente questa novità che diventa norma di riferimento della vita cristiana.
Nel pomeriggio, fra Emanuele ci ha parlato sulla Comunione, vita dell’umanità nuova in collegamento con il tema Eucaristia che non invita solo alla nostra conversione interiore ma anche ad essere in comunione con Dio e con i fratelli.
Gli altri sottoargomenti dei giorno seguenti sono stati dettati dagli altri membri dall’ equipe: Suor Renata Vincenzi, Orsoline FMI “Le declinazioni dell’amore tra fraternità e amicizia spirituale”, Suor Daniela Tasca, Suore di Maria Consolatrice “Trinità: accoglienza e dono” e Suor Serenella Contaldo, Orsoline FMI “Spunti i preghiera”. Il modo in cui si sono svolti i nostri lavori è stato confidenziale e famigliare, ognuna di noi, anche le formatrici, si è impegnata a incontrare e conoscere le altre.
A partire da quanto abbiamo ascoltato, riflettuto e pregato in questi giorni, abbiamo accolto questi luci:
– essendo parte da un solo corpo ci aiutiamo gli uni gli altri per dare il nostro contributo a vivere fedelmente nella quotidianità la nostra consacrazione.
– la vita è bella non piegare alle idee o desideri tutto cioè che capita ma bisogno di vivere nella verità.
– vivere nella comunione e gustare il Cristo vivendolo tutto faticosamente bene perché vivere non è conservarsi ma consumarsi. Il mistero di comunione di Dio e dell’uomo diventa lo scopo del nostro vivere, agire e pensare per poter gustarlo insieme.
– amare e crescere non vuol dire essere perfetto, il nostro essere imperfetto è un’occasione per dare spazio al Signore a lavorare e rinnovare la nostra vita.
– l’asino è simbolo nella scelta di Gesù di “portare i pesi gli uni degli altri”(Gal 6,2) e di regnare nell’ umiltà: la sua potenza sta nell’amore e nell’amare e la sua gloria sta nel servizio quindi anche noi, come l’asino di Gesù, sentiamo anche il bisogno di slegare la nostra capacità di amare per vivere la nostra umanità secondo l’umanità di Dio e vivere quella capacità di amare che noi abbiamo già dentro.
Per noi sicuramente possono essere di aiuto nel cammino spirituale quotidiano e da tenere presenti per la nostra formazione. Ora tocca noi far fiorire nella vita ciò che abbiamo gustato e assumere veramente questa cascata di grazia. Perciò “Non dissipare il tesoro, non spegnere la lampada” (Nicolaus Cabasilas ) certe che siamo capaci di donare tutto perché un Altro si è fatto dono a noi.
Il convegno è stato per noi una carica di energia che ci ricorda quanto è importante mantenere lo sguardo fisso su questa comunione Trinitaria, la sola che dà senso a tutte le nostre pasque, tutto il nostro donarci e il nostro offrire.
L’incontro è stato anche un’esperienza di intercongregazionalità e di multiculturalità, rivelando che l’amore di Dio, non fa preferenza di popoli e razze ma ci unisce in un solo Corpo che è la Chiesa.
Le nostre Superiore e tutte le Suore della Provincia, ringraziamo per la fiducia e per averci dato la possibilità di partecipare e per tutto ciò che abbiamo ricevuto a questo convegno. Un grazie anche a tutte noi partecipanti, perché ognuna si è messa in gioco per conoscere le altre.
Le juniores
Casa di formazione
Centocelle, Roma
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