Mentre lavora tenacemente alla preparazione del campo scuola, l’Azione Cattolica “Maria Immacolata” di Sant’Eligio continua il suo servizio alla parrocchia.
Abbiamo avuto modo di vivere intensamente la festa della parrocchia dal 7 al 10 giugno.
Il nostro apporto è stato tecnico alla preparazione, ma ha avuto il suo culmine nei giorni tra il 9 e il 10, giorni in cui erano previsti appuntamenti importanti.
Nella giornata di sabato 9 il nostro impegno è cominciato con un momento di gioco tra bambini e genitori, organizzato ed arbitrato dagli Educatori, seguito dall’animazione della S. Messa, seguita dalla solenne processione.
La serata si è conclusa con il servizio alla festa.
Domenica 10 la S. Messa conclusiva.
Tutta la giornata però è stata ancora dedicata all’animazione, al servizio e all’ascolto. Non sono mancati momenti importanti per la condivisione di progetti, proposte per dare un volto di “famiglia” alla parrocchia.
Vogliamo dare particolare rilievo alla nostra partecipazione attiva alla processione in onore di Sant’Eligio.
Il Parroco, con largo anticipo, ci aveva chiesto di poter essere gli “alfieri” e animatori della processione; ci aveva preavvisato che il percorso sarebbe stato lungo e che avremmo dovuto essere generosi.
Tutto questo lo avevamo capito, ma non compreso.
Dopo la S. Messa, investiti da una particolare benedizione e della fascia d’onore, ci siamo divisi i compiti: gli Educatori di “scorta” alla statua di Sant’Eligio, le Educatrici a quella dell’Immacolata.
Il nostro compito era anche quello di animare il canto e la preghiera, con Sr Eustella al microfono insieme ad alcuni catechisti.
Per noi Educatori, un po’ imprevisto, c’è stato un significativo impegno fisico: spostare e guidare le statue su carrelli.
La prima sorpresa è stato il percorso: un crescendo di salite e discese, intervallate da veri e propri “crateri” (che a Roma stiamo definendo “buche”) e che spesso ci hanno fatto zigzagare mantenendo l’equilibrio con eleganza.
La seconda sorpresa è stata la lunghezza del percorso: dovevamo arrivare da tutti, proprio da tutti, soprattutto là dove normalmente la gente si sente ai margini perché lontana dalla Parrocchia.
E’ stata un’esperienza unica.
Siamo passati davanti a villette ordinate con le finestre serrate e davanti a vere baracche con altarini improvvisati e coccarde usate mille volte. Abbiamo pregato con anziani affacciati ai balconi e bambini che ci correvano dietro con il pallone.
Abbiamo cantato sulle strade sterrate dei due centri profughi, da cui ci hanno guardato con sospetto e sorpresa.
Siamo stati insultati da commercianti stranieri che non volevano il nostro passaggio …
In tutto ciò non è mancato l’intervento di coraggiosi “padroni di casa” che hanno colto la nostra difficoltà e sono stati i nostri cirenei.
Siamo rientrati in parrocchia, stremati, ma accolti dai fuochi d’artificio e da un “popolo festante”.
La processione si è conclusa con la solenne benedizione con le reliquie di Sant’Eligio.
Infine, inaspettata ma apprezzata, la sorpresa di trovare una semplice ma generosa tavolata imbandita per noi dagli amici delle altre realtà parrocchiali.
Certamente è stata una esperienza nuova, significativa, vissuta con la gente, per la gente, nel Suo Nome e per Amore.
Ci siamo sentiti e ci sentiamo davvero “Chiesa in uscita”, come tanto desidera Papa Francesco!
Pace e bene.
Sr Eustella F.M.S.C. Carmela L.f.m.s.c.
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