17/09/2024

Casa “S. Girolamo” Ripe (Ancona)

[vc_row][vc_column][vc_column_text]31.01.2011

 

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Il 27 settembre 1925 Madre Teofila Jellici apre questa missione destinata a portare un prezioso contributo al bene del paese e dei dintorni.
La casa è stata voluta da Don Luigi Neri come “Opera Pia”. Ivi le suore si dedicano all’educazione cristiana dei bimbi nell’ “Asilo Infantile” e alla guida delle giovani nella “Scuola Femminile di Arte e Mestieri”, inoltre affiancano il parroco in ogni iniziativa pastorale.
Sul loro cammino non mancano difficoltà, fatiche e privazioni, specialmente durante la guerra, ma l’opera resiste e, con il tempo, si ingrandisce e si qualifica. A causa della scarsità del personale, il 30 giugno 1986, nonostante le resistenze della popolazione e delle Autorità, le suore devono ritirarsi dal campo amorosamente coltivato per oltre sessant’anni.

 

(da “Il passato che abbiamo davanti” – Comune di Ripe)Don Luigi Neri, vissuto in Ripe si dedicava alle supplenze nelle Chiese viciniori cercando di capitalizzare quel poco che riusciva a racimolare. Naturalmente il capitale da lui stesso amministrato, di anno in anno andava aumentando ed egli volle pensarealle giovani di Ripe e Castel Colonna avendo in animo di erigere in Ripe una Scuola Femminile di Arti e Mestieri. A questo scopo egli comperò, al centro della piazza di Ripe, un maestoso palazzo, nel quale dovevano prendere posto e domicilio “le Suore”: nei saloni grandi a piano terra la Scuola Materna a lui intitolata, al primo piano le suore e, nel salone centrale, le ragazze che lavoravano di ricamo e di cucito.Don Antonio Tinti, originario di Ripe, chiamò le Francescane Missionarie del Sacro Cuore di Gemona che presero immediatamente ambedue le responsabilità sia dei piccoli che delle giovani, le quali incominciarono subito a frequentare per attendere al ricamo delle proprie doti nuziali. Una seconda comunità di suore, sempre della medesima Congregazione, venne all’Opera Pia Lavatori-Mariani per accudire ai circa quindici vecchietti che erano entrati in comunità e necessitavano di tanta attenzione ed accoglienza.

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