04/11/2024

imagesCAR02DFCTutto ci ha colto di sorpresa, anche questa volta.

Dopo la generosa fumata che dal comignolo della Cappella Sistina si è diffusa sui tetti e verso il cielo, l’attesa gioiosa si è trasformata in stupore:

“Dal sud-America! Un Papa italo-argentino! Gesuita! Papa Francesco!”

Lo Spirito Santo smentisce elegantemente, come sempre, i nostri pronostici, dando forma all’inedito che apre orizzonti di novità alla Chiesa.

Le notizie di cronaca sono su tutti i giornali, ma ciò che ha colpito è stato il gesto semplice, accolto in assoluto silenzio, di un Papa che china la testa per ricevere da Dio la benedizione invocata su di lui dai fedeli: “… vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica”.

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In qualche ora sappiamo abbastanza di lui, ma già il nome, “Francesco”, dice un programma di semplicità, di sobrietà, di condivisione con i poveri, che ci dà la statura di questo figlio di emigrati italiani, salito al soglio pontificio. Francesco d’Assisi fu l’ispiratore di Ignazio di Loyola e il nuovo Papa, sulle sue orme, saprà guidare la Chiesa verso nuovi traguardi, con mitezza, forza e saggezza.

La novità dello Spirito non è rottura con il passato, ma innesto armonico che pone la Chiesa sul solco delle scelte di Benedetto XVI, di Giovanni Paolo II e dei loro predecessori, imprimendo alle stesse la direzione giusta per l’oggi, per la crescita del Popolo di Dio verso la santità e l’amore.

Mentre lo accogliamo con affetto e devozione filiale, preghiamo per il nostro nuovo Pastore.