Le previsioni del tempo avevano fatto di tutto per scoraggiarci … ma l’ottimismo e il desiderio dell’incontro sono stati più forti; il vento primaverile ha fatto il resto, mandando le nuvole a spasso per il cielo per due giorni. E così, alle nove del mattino di sabato 20 aprile, secondo il programma stilato dal clan Nunzia&company, lasciamo il poco promettente cielo di Roma per dirigerci fiduciose e veloci verso il Casentino, meta: La Verna.
Approdiamo all’una, tempo opportuno per dare l’assalto ai panini e alla torta salata di Nunzia che non ha dimenticato neppure la crostata di marmellate casarecce. Il vino, i bravi maschietti, e non solo loro, lo avevano comprato strada facendo.
Pacificato frate corpo, ci rivolgiamo allo spirito. Dopo una breve inquadratura del santuario, luogo di preghiera e di solitudine in cui Francesco si ritirava negli ultimi anni della sua vita, partecipiamo alla tradizionale processione delle tre del pomeriggio, verso la cappella delle stimmate. La recita dell’ora nona, il canto che accompagna il corteo hanno un che di suggestivo che ci avvolge e ci induce alla preghiera ed è in questo clima di silenzio che visitiamo i luoghi di Francesco, anfratti rocciosi dove lui ha sperimentato, anche fisicamente nel suo corpo, l’amore e il dolore di Cristo. La Verna è un monte tormentato di massi sovrapposti, quasi disordinatamente caduti l’uno sull’altro, che rivelano uno sconvolgimento naturale, passione del creato che freme alla morte del suo Signore.
Ci basta mezz’ora per sistemarci al Pastor Angelicus, luogo del nostro soggiorno! Il programma trova la sua continuazione naturale nell’ascolto della Parola del Vangelo: la Maddalena al sepolcro e l’apostolo Tommaso fanno da sfondo e confrontano l’incontro personale di ciascuno di noi con Cristo. La riflessione, partecipata con emozione e profondità, ci riporta alla verità della nostra vita e all’esigenza di maggior autenticità.
La serata, dopo la sostanziosa cena, passa allegra, fra ricordi e vita presente, mentre le suggestioni della giornata si affacciano abbondantemente risvegliando nell’anima desideri di bene.
Ed eccoci all’indomani, domenica. Un tempo bello e fresco: “Non sarebbe il caso di inerpicarci a piedi sul sentiero della Beccia?” Arriviamo al santuario in venti minuti, una fatica non del tutto facile, ma siamo pronti per la S. Messa delle 11.00. La gente che gremisce la chiesa ci trascina nell’ entusiasmo del canto ed avvertiamo la bellezza di un’appartenenza che supera i nostri limiti e le nostre povertà: ci sentiamo amati dal Signore, il Pastore che ha dato la vita per noi e ci ha riscattato con la sua risurrezione.
Il pranzo ci rivede al Pastor Angelicus, ma alle tre siamo già in cammino per Assisi dove ci aspettano le nostre ex-insegnanti: sr. Eliodora e sr. Chiaremilia. E’ una festa di incontri e di ricordi che ci unisce nelle risate e trascina anche gli amici che ci hanno accompagnato in questa esperienza. Qualcuno ha fatto presente in extremis il compleanno di Tiziana, proprio oggi … ed ecco che arriva anche la torta con tanto di candela che non regge al vento, ma basta per gli auguri stonati che cantiamo con tanta allegria. Peccato sia già ora di ripartire!
Una visita alla Porziuncola, per mettere sotto la protezione della Vergine, che è Madre, noi e le nostre preoccupazioni: è la sosta del cuore e dell’affetto che corona questi bellissimi giorni. (vedi foto gallery)