
La Domenica delle Palme costituisce il preludio alla Pasqua del Signore, unendo insieme il trionfo regale di Cristo e l’annunzio della passione. La commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme viene celebrata con la solenne processione, imitando le acclamazioni e i gesti dei fanciulli ebrei, andati incontro al Signore al canto dell’«Osanna».
I testi delle preghiere e la proclamazione della Passione, orientano il nostro sguardo su Gesù, Re e Salvatore, mite e umile di cuore, l’Uomo della croce, obbediente fino alla morte e alla morte di croce. «Egli, che era senza peccato, accettò la passione per noi peccatori e, consegnandosi a un’ingiusta condanna, portò il peso dei nostri peccati. Con la sua morte lavò le nostre colpe e con la sua risurrezione ci acquistò la salvezza» (Prefazio).
In questa domenica siamo invitati a volgere lo sguardo sulla Croce, che, come canta l’antico inno di Venanzio Fortunato della Liturgia delle Ore (sec. VII), «è mistero di morte e di gloria, è l’albero fecondo e glorioso, è il talamo, il trono e l’altare al corpo di Cristo Signore, è la bilancia del grande riscatto, è il segno della nostra speranza: Ave, o Croce, unica speranza». (da chiesacattolica.it)
Nella foto, la Benedizione delle Palme della parrocchia di san Felice da Cantalice, presso il nostro Istituto “Maria Immacolata” – Roma