29/03/2024

Lodiamo  il Signore la cui santità risplende nel volto dei suoi Santi!

Il Concilio Ecumenico Vaticano II è il ponte che unisce i due Santi che oggi sono proclamati: il primo lo ha indetto, il secondo lo ha attuato.

«Vi invito a ringraziare il Signore per il grande dono che la santità di Papa Giovanni XXIII è stata per la Chiesa universale, e vi incoraggio a custodire la memoria del terreno nel quale essa è germinata: un terreno fatto di profonda fede vissuta nel quotidiano, di famiglie povere ma unite dall’amore del Signore, di comunità capaci di condivisione nella semplicità». (Papa Francesco) Il calore umano, il buon umore e la gentilezza di Giovanni XXIII, oltre alla sua esperienza diplomatica, conquistarono l’affetto di tutto il mondo cattolico e la stima dei non cattolici. Giovanni XXIII indisse il Concilo Ecumenico Vaticano II e si recò in pellegrinaggio a Loreto e Assisi (Roncalli era dall’età di 14 anni terziario francescano) per affidarne le sorti  alla Madonna e a San Francesco. E’ il Papa della docilità allo Spirito: il Concilio è stato il suo vero miracolo.

Papi G. XXIII - GP. II

Giovanni Paolo II «Ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante – forza che gli veniva da Dio – una tendenza che poteva sembrare irreversibile. Con la sua testimonianza di fede, di amore e di coraggio apostolico, accompagnata da una grande carica umana, questo esemplare figlio della Nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una parola: ci ha aiutato a non avere paura della verità, perché la verità è garanzia della libertà» (Benedetto XVI – Omelia, 1 maggio 2011). E’ un universale esempio di santità, la santità è per tutti. E’ stato il Papa della famiglia, come lui stesso ha amato definirsi.

«San Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto. Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua croce; non hanno avuto vergogna della carne del fratello (cfr Is 58,7), perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia.
Sono stati sacerdoti, e vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio che si manifesta in queste cinque piaghe; più forte era la vicinanza materna di Maria.»  (Omelia S. Messa di Canonizzazione – Papa Francesco)                                 

Viviamo con tutta la Chiesa questo grande momento di gioia e di comunione, questa festa del mondo intorno ai successori di Cristo, in particolare ai Santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II appena proclamati, a Benedetto XVI presente e concelebrante, a Papa Francesco che ha dato voce alla fede del Popolo di Dio in una celebrazione aperta al mondo intero, raccolto in una corale testimonianza di fede e devozione.