A Lekbibaj, zona in cui vige ancora la legge della vendetta, si è svolto il campo di educazione alla pace e al perdono. Sono stati i ragazzi dell’Operazione Colomba della Comunità Papa Giovanni ad organizzarla e con loro era il Padre Gianfranco Testa, un missionario della Consolata che è stato molti anni in America Latina, ha subito il carcere per quasi cinque anni solo perché predicava il Vangelo. Ora vive a Torino e ha fondato l’Università del Perdono. Tutta la sua vita è stata spesa all’annuncio evangelico della pace e del perdono.
In Albania segue questa Comunità che organizza visite alle famiglie chiuse a causa della vendetta, scuola in casa ai bambini che non possono frequentare la scuola per paura della vendetta, fanno lavorare in casa le donne perché possano mantenere le famiglie. Durante l’estate organizzano con noi questo campo radunando i bambini e i giovani cercando di educare a un cambio di mentalità, alla pace, al perdono. Abbiamo fatto attività anche con le donne, così importanti nella famiglia. Molto spesso infatti succede che sono proprio loro a non concedere il perdono e a non permettere la riconciliazione.
A conclusione del campo di educazione al perdono si è svolto un atto significativo nel cortile della Famiglia di Gezim Paplekaj, molto povera ma ricca di fede e di bambini: 12! Lo scorso anno, ad aprile, per una incomprensione con il vicino di casa, davanti agli occhi dei genitori e dei fratellini, una ragazza di 18 anni, la terza figlia si è frapposta tra l’uccisore e il papà che doveva essere la vittima. Ha dato la sua vita per salvare il papà! Quel luogo è stato trasformato dai genitori in una aiuola, grazie ai semi che abbiamo loro donato. Vogliamo ora che quel luogo di dolore diventi anche luogo di preghiera e di consolazione. Per questo è stata donata alla famiglia una Madonnina che troverà il suo posto tra i fiori, consolerà i cuori feriti e li preparerà al perdono e alla riconciliazione. Il P. Gianfranco Testa ha avuto parole molto semplici, ma toccanti e ha guidato una preghiera che i genitori hanno seguito con molta devozione. Intanto i bambini erano intenti alle loro attività, chi con gli animali, chi a raccogliere mele selvatiche, chi a innaffiare l’orto.