Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. (Gal 6,14)
O Dio pensa che dal Golgota hanno divelto la tua croce e me l’hanno piantata nel corpo. Tu non sai quante torture d’amore. Risveglio la tua resurrezione ogni notte e muoio ogni giorno nelle mie fragranze deboli. Piantare Cristo in noi, piantare la croce nel palpito dei nostri visceri, sentire la maternità del legno.[…] Un giorno, Signore, tu mi hai dato di più: mi hai dato il dolore dei tuoi chiodi, hai sconfitto e trafitto le mie carni, mi hai fatto morire con te sulla croce. Ho sentito i lamenti delle tue mani, l’orrore e lo spavento della tua morte.[…] Io canterò il peana del tuo dolore. (Alda Merini)