09/12/2024

 Anno della Misericordia: esperienza di amore, di riconciliazione, di pace

                                                                                                                                                                                    Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. (Sal 85)

 

L’inno di grazia dell’Anno della Misericordia, aperto da Papa Francesco l’8 dicembre 2015 e concluso con la chiusura della Porta santa della Basilica di San Pietro in Roma il 20 novembre 2016, risuona ancora nel nostro animo.

Il nostro cuore non ha altro che gratitudine verso questo dono che ci porta a rivivere continuamente il frutto e l’invito che ci ha trasmesso: essere accolto nella Misericordia di Dio Padre, per essere con tutti misericordiosi,  come Lui è con noi.

 L’esperienza della misericordia è stata avvertita fortemente in comunità e contiene ancora questa invocazione: “Mostraci Signore la tua misericordia e donaci la tua salvezza!” E’ quanto la liturgia delle Ore della prima domenica di Avvento pone sulle nostre labbra.

É stata un’esperienza di realtà umana bisognosa di Dio, esercizio che riconosce in Lui presenza provvidenziale, amore che perdona, che salva e che sostiene la nostra quotidianità!

L’anno giubilare ha donato la gioia di rafforzare l’impegno di più  comunione con Dio, tra di noi e con gli altri, attraverso un cammino di ricerca, di fede, di esercizio che ognuna ha potuto sperimentare, per rendere più profonda la sua relazione filiale con il Padre.

Sono state molte anche le occasioni di concretizzare opere di misericordia, in particolare: pregare per i vivi e per i morti, dare da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, consolare gli afflitti, soccorrere gli ammalati, consigliare i dubbiosi, sostenere gli ignoranti, ecc.

Quest’anno, a queste circostanze si sono aggiunti altri motivi di consolazione: sono venute dalla provincia mediorientale “S. Elisabetta” Cipro – due giovani in formazione, per completare il loro cammino di discernimento assieme alle giovani della nostra comunità dello juniorato.  La juniora – Sr. Jaida Gustaham  arrivata a Roma il   12 gennaio 2017 e la novizia – Norfe Roa, accompagnata dalla sua superiora provinciale sr. Angelica Hadjihanni,  il 20 ottobre 2016.

Questo inserimento é stato da noi considerato un dono di Dio, perché è bello camminare insieme per raggiungere la meta del suo progetto d’amore per tutte noi. Abbiamo gradito anche la fiducia della Provincia espressa da Sr. Angelica: con il vostro esempio e le testimonianze di vita le giovani potranno  proseguire serene il loro  cammino di formazione.

La stessa nostra comunità in cielo si è arricchita di una nuova presenza:  il 21 agosto 2016, all’improvviso, ha raggiunto la casa del Padre Sr. Florentina Manoni.

Il dono della misericordia di Dio ci porta anche oltre il confine comunitario, cioè ci fa partecipi delle preoccupazioni e delle sofferenze di molti fratelli  in difficoltà a motivo di tanti disagi e tragedie umane: stragi, attentati, guerre, terremoti, naufragi, tanti immigrati che muoiono in mare, che soffrono la fame, la persecuzione, ecc. Ci chiediamo come usare misericordia con questi fratelli!

Sono domande angoscianti che ci portano a supplicare ancora di più il Signore perché salvi la dignità e la vita di tanti sofferenti. “Mostraci Signore la tua misericordia e donaci la tua salvezza”.

In questo contesto di difficoltà e fatica, preghiamo per i vivi e i per i morti, specialmente per le vittime di tanta violenza.

Alla preghiera è unita l’opera di collaborazione con le parrocchie e gli Enti caritativi:  «Dare da mangiare agli affamati». La comunità ha un impegno mensile organizzato, iniziato da tempo: un pasto per 150 fratelli  che vivono ai margini della società, per le strade delle periferie di Roma.

La “misericordia” non si è certo conclusa con la chiusura della Porta Santa. L’anno della misericordia ci porta sempre a sperare e la speranza ci porta a desiderare Dio, in particolare il suo sguardo di benevolenza e di protezione. Il libro dei Lamentazioni vv.22-24, ci ricorda: “Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione; esse son rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà”.

Abbiamo gustato la tenerezza del Padre e vogliamo condividerla per sostenere ed aiutare fratelli in cerca di Lui. 

                                                                                                                                     (Comunità Centocelle)

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