29/03/2024

Nel mio cinquantesimo anno di vita religiosa il Signore della Vita ha voluto, ancora, darmi un segno tangibile della Sua fiducia. Dopo tanti anni di attività pastorale tra ragazzi, famiglie e bambini nella nostra Scuola e con l’Azione Cattolica, anche se con una stretta al cuore, ho deciso di ascoltare la richiesta della Provvidenza e “gettare nuovamente le reti”.

Insieme a Carmela Mascio, presidente dell’Associazione e Laica Associata della nostra Congregazione e ai fedeli Educatori, ho accolto l’invito di Papa Francesco “ad uscire”, invito proposto tramite il Parroco di Sant’Eligio, a Villaggio Prenestino, per portare nella sua Parrocchia l’Azione Cattolica.

Questo spiega come mai il 28 febbraio scorso io abbia potuto vivere una esperienza inattesa e, credo, unica: partecipare con i Sacerdoti e il Consiglio Pastorale alla Celebrazione Eucaristica, nella Cappella di Casa Santa Marta, presieduta da Sua Santità Papa Francesco.

Il Signore dell’Amore incondizionato mi ha così fatto dono della Sua Parola e del commento del Papa in un clima che non si sa né si può descrivere.

Sguardo nello sguardo con il Santo Padre ho potuto raccogliere quell’incoraggiamento di cui sento bisogno in questo momento ma che è indispensabile per chiunque accetti di essere operaio e strumento della Sua tenerezza nella Sua vigna.

“Nella pienezza annientata” il Signore è “contentezza”. A colui che lascia tutto, tutto viene restituito nella gioia e nel sacrificio, l’importante è restare “contenti”.

Contenti di sapersi Suoi.

Al termine della Celebrazione c’è stato poi l’incontro personale con il Santo Padre.

Mi sono presentata come una “rappresentante” della mia Famiglia Religiosa, portando il saluto e la preghiera di tutte.

Con Papa Francesco ho parlato della mia azione educativa come docente e ho raccontato come ho voluto accogliere il Suo “scomodo” invito ad andare verso le periferie esistenziali ed urbanistiche di Roma.

Gli ho parlato della povertà di mezzi e della ricchezza di intenzioni. Della generosità degli Educatori e della situazione di persone che, dopo l’ennesima delusione, per paura, rischiano un allontanamento decisivo dalla Chiesa. Ho raccontato come ci siamo reinventati nell’azione pastorale e lo stupore che proviamo ritrovandoci sempre le “reti piene”.

Tutto questo sempre occhi negli occhi con il Santo Padre e mani tra le Sue.

E quando ho confessato che a volte la stanchezza morale diventa tentazione di “mollare” ho trovato subito il coraggio di chiedere la Sua collaborazione dicendogli che  non vogliamo e non possiamo sentirci soli. A quel punto la risposta del Pontefice è stata chiara: ”So dove siete e non vi lascio soli; avete la mia benedizione. Benedico la vostra opera ed il vostro coraggio di fare la volontà di Dio. Il Parroco mi ha raccontato come siete riferimento per la gente. Ti benedico e ti assicuro la mia vicinanza nella preghiera”.

Il Suo abbraccio fraterno ed un grande sorriso hanno concluso il discorso. Mentre stavo per allontanarmi, Papa Francesco, con il gesto (famoso) del pollice alzato ha aggiunto: “Contenta sempre, sono con voi!”

Questa occasione è stata ed è per me la risposta ad una domanda che lo stesso San Francesco si fece: “Signore cosa vuoi che io faccia?” e, dopo 50 anni, mi offre un nuovo mandato da vivere in francescana letizia: contenta!

A lode di Dio.   Suor Eustella Zanardo