17/09/2024

“Le suore, come pellegrine in questo mondo, vogliono osservare il S. Vangelo
sull’esempio di Francesco d’Assisi…”
                                                                                                                  Cost. 5

Con grande gioia nel cuore, noi giovani in formazione nella Provincia Maria Immacolata (juniorato, noviziato, pre-noviziato), abbiamo accolto la notizia che saremmo andate in pellegrinaggio ad Assisi da lunedì 4 a mercoledì 6 settembre. Le nostre maestre Suor Josie Enaje (juniorato) e Suor Lilibeth Labian (noviziato e pre-noviziato), ci hanno preparate per questa esperienza stimolandoci ad una motivazione spirituale propria di un pellegrinaggio, con la visione di un film su San Francesco, domande sulle nostre motivazioni e aspettative, documentari sui luoghi principali.

Così lunedì mattina, prima che il sole sorgesse, eravamo tutte in pulmino pronte per il nostro pellegrinaggio in spirito di preghiera.

All’arrivo erano pronte ad accoglierci calorosamente le suore della comunità “Santa Maria degli Angeli”, suor Eliodora Mattiuz e Suor Marisa Orquin. Abbiamo iniziato la giornata e quindi il nostro pellegrinaggio partecipando alla Santa Messa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli durante la quale abbiamo affidato alla guida dello Spirito Santo queste giornate.

Nel pomeriggio ha avuto inizio il nostro cammino sui passi di Francesco percorrendo, per quanto possibile, i luoghi dalla sua nascita alla morte. Per ogni tappa le nostre maestre, insieme a Suor Marisa, ci hanno guidate per farci entrare nel vero spirito del luogo dandoci indicazioni biografiche dalle Fonti Francescane e ponendoci domande di riflessione sulla nostra esperienza a partire dall’esperienza di Francesco.

Il nostro itinerario è iniziato dalla Chiesa Nuova, che sorge su ciò che rimane della casa paterna di Francesco, dove lui ha vissuto e trascorso la sua giovinezza. Visitare questo luogo è stato per noi un ritornare alle nostre origini e alla nostra storia, al nostro sogno iniziale, da questo punto è iniziato il confronto tra la storia vocazionale di Francesco e la nostra, confronto continuato in tutte le altre tappe.

La strada di Francesco ci ha portato a Santa Maria Maggiore, luogo della sua spogliazione davanti al Vescovo; luogo di discernimento in cui Francesco ha espresso la sua scelta di vita.

Noi di cosa ci siamo spogliate? Di cosa dobbiamo ancora spogliarci? Qual è l’essenziale della nostra vita sull’esempio di Francesco? Lui che aveva molti beni si è spogliato di tutto, come Gesù che essendo Dio spogliò se stesso facendosi uomo e morendo in croce; e noi siamo disposte a spogliarci di quel poco che abbiamo?

Questo luogo ci ha fatto anche riflettere su quanto sia importante farsi ponte e porta aperta per essere strumento di pace e dialogo come lo è stato Francesco in Assisi (cfr. FF 1800).

Abbiamo, poi, visitato Santa Chiara (originariamente chiesa di San Giorgio) luogo della canonizzazione sia di Francesco che di Santa Chiara. Qui abbiamo potuto sostare in preghiera davanti al corpo di Santa Chiara e in silenzio davanti l’originale Crocifisso di San Damiano che parlò a Francesco. Anche noi ci siamo messe in ascolto, ponendo quella domanda: “Signore, che vuoi che io faccia?” (FF 1401) certe che come il Signore ha parlato a Francesco, parla anche a noi nella misura in cui sappiamo lasciarlo parlare. Ma nel silenzio davanti al Crocifisso ci siamo anche messe in atteggiamento di contemplazione facendo ancora nostre le parole di Francesco:

“ O alto e glorioso Dio,
illumina el core mio.
Dame fede diricta,
speranza certa,
carità perfecta,
humiltà profonda,
senno e cognoscimento
che io servi li toi comandamenti. Amen.”
FF 276

Abbiamo completato la prima giornata con la visita a San Rufino, cattedrale di Assisi e luogo in cui sia Francesco che Chiara ricevettero il sacramento del Battesimo. In questo luogo anche noi abbiamo insieme commemorato il giorno del nostro Battesimo rinnovandone le promesse intorno al battistero. Nel battesimo è la sorgente della nostra vocazione, e con questo gesto abbiamo voluto ricordarlo.

La fresca mattina di martedì ci ha viste presto in preghiera insieme alla comunità dei frati dell’Eremo delle Carceri. Qui il luogo (come ci ha spiegato fra Marco Freddi, OFM) che Francesco sceglieva da giovane per pregare, per essere separato dal mondo e cercare il Signore, desiderando di stare con lui solo, desiderando una risposta. Nel bosco abbiamo percorso un piccolo sentiero che ci ha condotte dalla grotta di San Francesco a quelle dei suoi compagni. È stato molto impressionante vedere queste grotte e pensarle come luoghi di preghiera scelti dal santo e dai suoi fratelli, luoghi piccoli, dove era anche difficile entrare, e ci è venuta questa riflessione: a volte è difficile entrare in noi stesse, ma è indispensabile per dare spazio a Dio. Infatti qui la preghiera di Francesco è stata faticosa, una lotta per cercare Dio, per dargli spazio, ma senza ricevere subito una risposta.

La risposta di Dio è arrivata più tardi, dal Crocifisso nella chiesetta di San Damiano, qui Francesco veramente ha incontrato Dio. Proprio San Damiano è stata la nostra successiva tappa.

È stato un luogo fondamentale per la vita di San Francesco, di Santa Chiara e delle Povere Dame. Qui ha preso forma la prima comunità clariana di cui entrarono a far parte anche le sorelle di Chiara, Agnese e Beatrice e la loro madre. Una riflessione è stata fatta sulla vocazione di Agnese, la quale con fortezza non desistette dal suo proposito di seguire il Signore, nonostante la violenza dei suoi familiari per persuaderla: dal suo esempio anche noi traiamo forza per perseverare nella volontà di Dio per noi.

L’ultima tappa di questa giornata è stata Rivotorto, nella cui chiesa abbiamo potuto soffermarci e pregare al Sacro Tugurio. In questo luogo Francesco ha iniziato la sua esperienza di fraternità con i suoi primi compagni ; possiamo dire che Rivotorto è la culla della fraternità francescana. Francesco non sarebbe stato lo stesso senza i suoi frati, con loro ha sperimentato la carità perfetta, il prendersi cura dei fratelli come una madre si prende cura dei suoi figli, con tenerezza, ha imparato a non prendere mai spazio per sé, ma sempre dare spazio agli altri. Questo è un grande insegnamento per noi, nella quotidianità delle nostre fraternità.

In questa giornata, in cui siamo state maggiormente condotte a riflettere sul valore della fraternità francescana, abbiamo fatto visita alle sorelle della comunità di Viole “SS. Regina delle Rose”: Suor Marisa Vanin, Suor Chiaremilia Lavatori e suor Petrona Chore Heredia, passando lietamente insieme il tempo del pranzo.

Ogni luogo di questo nostro pellegrinaggio ci ha parlato di un aspetto della spiritualità francescana e ci ha fatto vivere una particolare esperienza di preghiera e contemplazione nel personale incontro con Dio. Non solo nella vicinanza dell’esperienza che Francesco ha avuto di Dio, ma nella nostra personale esperienza di Dio, che ha rinnovato in noi le nostre originarie motivazioni vocazionali.

Ciò è stato vero più che mai nell’ultimo giorno, iniziato con un cammino a piedi dalla comunità di Santa Maria degli Angeli fino alla Basilica di San Francesco ad Assisi. Un’esperienza unica, di silenzio e di lieta fatica. Dopo la preghiera delle lodi e la celebrazione della Santa Messa insieme alla fraternità dei Frati Minori Conventuali, abbiamo avuto il tempo a nostra disposizione per la visita alla basilica, la celebrazione del sacramento della Riconciliazione e la preghiera personale.

Alla tomba di San Francesco (anche qui insieme ai suoi compagni) abbiamo portato tutte le nostre intenzioni di preghiera, per tutte le nostre sorelle, per le sorelle che ci hanno precedute nella visione beatifica e per tutte le intenzioni che ci sono state affidate; abbiamo espresso gratitudine per l’esempio di Francesco nella sua vita che in questi giorni abbiamo ripercorso, e dopo aver pregato con Francesco, ci siamo ritrovate qui a rivolgere la nostra preghiera all’intercessione di colui che ha fatto della sua stessa vita una preghiera.

La conclusione del nostro pellegrinaggio è avvenuta alla Porziuncola a Santa Maria degli Angeli, il luogo più caro a San Francesco, dove ha vissuto la maggior parte della sua vita religiosa e dove ha espresso il desiderio che i frati vi rimangano per sempre. Qui ha ottenuto da Papa Onorio III il privilegio dell’Indulgenza con la volontà di “…mandarvi tutti in Paradiso!” (FF 3397).

Abbiamo comunitariamente recitato le preghiere e assolto tutte le condizioni per ricevere la Sacra Indulgenza, un bel momento vissuto con vera fede. Come è stato detto: “Santa Maria degli Angeli è la madre di un nuovo Francesco restauratore non di chiese ma di anime”; parole meglio esplicitate dal racconto delle Fonti: “Francesco disse: «Santo Padre, di recente, ad onore della Vergine Madre di Cristo, riparai per voi una chiesa. Prego umilmente vostra santità che vi poniate una Indulgenza conseguibile senza oboli». Il papa rispose: Questo, stando alla consuetudine, non si può fare, (…) ma tuttavia, indicami quanti anni vuoi che io fissi riguardo all’indulgenza». San Francesco gli rispose: «Santo Padre, piaccia alla vostra santità di concedermi, non anni, ma anime (…) voglio, se ciò piace alla vostra santità, che quanti verranno a questa chiesa confessati, pentiti e, come conviene assolti da un sacerdote, siano liberati dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno ed all’ora dell’entrata in questa chiesa».” FF 3392

Nel luogo del transito, pensando alla morte di San Francesco ci è venuta alla mente l’ultima strofa del Cantico delle creature: “Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale …” (FF 263) dandoci la speranza e suscitando in noi il sincero desiderio della vita eterna.

Con il cuore pieno di gratitudine a Dio per questa esperienza da mantenere viva in noi nella nostra vita, torniamo a casa “più francescane”, certe di aver condiviso in fraternità qualcosa di grande che ci motiva con speranza alla continua conversione evangelica, guardando al Cuore Trafitto di Gesù Crocifisso, come ha fatto Francesco, un cuore che soffre ma è nella perfetta letizia perché ama. Anche noi con questi sentimenti vogliamo amare Dio e il prossimo nel pellegrinaggio che continua, quello della vita.

                                           Juniorato, Noviziato, Pre-noviziato “Maria Immacolata”

Vedi le foto:  Sulla strada di Francesco