“Rallegratevi ed esultate (Mt,5,12)… dice Gesù” (Gaudete et Exultate n.1).
E’ l’invito augurale che nei primi giorni di Pasqua con la sua nuova esortazione Apostolica, Gaudete et Exultate, ci ha rivolto papa Francesco. Lo abbiamo subito accolto nel ritiro post pasquale come guida di riflessione per una due giorni a Fonte Colombo con le coppie in cammino di consapevolezza nella fede.
Ne è scaturita un’esperienza di scoperta di gioia nella condivisione, nella ricerca comune di una gioia più intima che solo nel Signore e nella sua amicizia si può trovare.
Ma come essere suoi amici?
Abbiamo iniziato a cercare risposte dalle risonanze emerse dalla lettura personale del primo capitolo,
affidata personalmente a ciascuno.
Davvero entusiasmante e fonte di gioia scoprire che tutti, indistintamente, hanno colto la chiamata ad essere santi che non è solo per monaci o sacerdoti, ma per tutti i battezzati.
La santità è così strappata, finalmente, a baldacchini, aureole speciali, perché comincia ad entrare nel quotidiano incarnato di ogni persona comune, che vuole servire il Signore con cuore sincero e innamorato di Dio.
Ognuno si è sentito rispettato nella sua unicità, che Dio stesso ha inventato, invitandoci a far emergere il meglio di noi stessi, essendo Testimoni, secondo lo stile che ci è più congeniale (n.11).
Allora sentirsi capaci di santità, Figli di Dio, perché battezzati e accompagnati nella nostra debolezza da quei sacramenti che la chiesa ci offre, come mezzi della potenza di Dio: spesso ci sembrano tanto sbiaditi e inutili! Invece: questa la scoperta di oggi. Forse dobbiamo essere più attenti nell’ascolto della Parola del Vangelo,capaci di discernimento per seguire lo Spirito che vive in noi e ci indica la via di Dio in tanto frastuono e false indicazioni del mondo in cui viviamo.
Così dopo due anni di cammino la sorpresa più bella che solo il Signore poteva preparare: da loro stessi il bisogno di immettersi in un gruppo più grande, per una esperienza più varia di Chiesa e di trovare una guida spirituale, per poter trovare la strada da seguire ….
A questo punto non abbiamo più scuse di inadeguatezza alla santità. La santità è un obiettivo che è per ogni battezzato e chissà quanti santi hanno benedetto, benedicono la nostra vita: Santi della porta accanto, così li chiama Francesco!
Ad arricchire la riflessione è intervenuto anche fra Marino Ofm, guardiano del Santuario di Fonte Colombo, che ha commentato i richiami di papa Francesco contro una serie di vecchie e nuove eresie presenti nella mentalità odierna (n.36-67). Una volta si chiamavano: gnosticismo, pelagianesimo, corruzione; oggi non sono più considerate neanche eresie. Sono il dominio del razionalismo e della scienza, che tutto vuol spiegare e dominare, fino a ritenere Dio un di più neppure da combattere, ma semplicemente trascurabile… Il neo-pelagianesimo che vede nell’uomo una completa positività per cui può farcela da solo a rendere migliore la sua storia e questo mondo; di qui e dal primo errore, nasce il male dell’autoreferenzialità che porta a chiusura ed egoismo competitivo, radice di ogni male.A queste malattie nate con la ferita dell’umanità Francesco risponderà con la via redentiva delle beatitudini…additata da Gesù e sua Madre, Maria, piena di Grazia.
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