13/10/2024

Sabato 10 novembre, presso la parrocchia di Sant’Eligio, si è svolto il secondo ed affollatissimo incontro del Percorso Genitori di A.C.
Da sempre l’Azione Cattolica è attenta alla formazione globale della persona e, nello specifico, alla formazione spirituale; quindi, mentre i ragazzi sono a catechismo i loro Genitori percorrono un cammino parallelo e alla loro portata.
Il gruppo è ben avviato dallo scorso anno, ma siamo rimasti comunque stupiti per la partecipazione.
A settembre la sala non era riuscita a contenere tutti i partecipanti quindi stavolta l’incontro si è svolto in chiesa e … l’abbiamo riempita!
Noi non avevamo avvisi da dare o cose da chiedere e la gente vuole sentire parlare di Gesù Cristo e del Suo Amore per gli uomini!
Don Duilio ha letto il Vangelo di Luca al capitolo 10, in cui Gesù parla a Marta e Maria spiegando loro cosa è davvero necessario nella vita.
Da lì è partita la nostra riflessione pratico-spirituale, considerando che a chi non arriva a fine mese, a chi è morto un figlio, a chi non ha amici e soffre di depressione, a chi è tornato in chiesa dopo anni e a chi si chiede il senso della sua esistenza, non si può “semplicemente” dire che Dio lo ama.
In una zona in cui la mortalità giovanile è altissima ed i suicidi, purtroppo, non sono rari, non si può dare niente per scontato.
E’ la realtà. Quella in cui ci troviamo ad essere missionari. Un angolo di Roma dimenticato dalla politica, dalle Istituzioni e, per molti residenti, anche dalla Chiesa, per questo noi non ci stiamo risparmiando!
E allora in una chiesa gremita (i presenti erano 119!) abbiamo parlato di un Uomo di nome Gesù.
Un uomo che ha conosciuto un’infanzia serena, che è presto rimasto orfano, che amava sua madre, che ha lavorato per lei. Un uomo mite, solitario, ma disponibile, che nel tempo ha poi conosciuto la gioia dell’amicizia, l’amarezza del tradimento, la morsa della paura, lo sfiancamento del dolore ed anche la certezza della speranza.
E’ un uomo dei nostri giorni.
L’Uomo di riferimento.
Il nostro riferimento!
In un crescendo di domande, battute e considerazioni per niente scontate, la conclusione inaspettata da parte di mamme, papà e nonni è stata che “Gesù Cristo è uno di noi”. Merita perciò di entrare nelle nostre case, nelle nostre azioni, nel nostro parlare: nella nostra vita!
Come Maria a Betania, anche noi pensiamo di avere scelto la parte migliore, ma il cammino è lungo e la vita imprevedibile.
Una certezza però c’è: Lui ci aspetta e ci aspetta sempre e allora, pur nell’umana fragilità, contiamo e speriamo di diventare grandi insieme!

Pace e bene!
Suor Eustella e Carmela

 

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