Insieme con le novizie e le juniores dell’USMI noi, Sr. Annabel, Sr. Angel Rose, le novizie Rina e Roxana abbiamo partecipato al pellegrinaggio organizzato dall’USMI nella valle reatina che è conosciuta come la Valle Santa, per la presenza di San Francesco che ha abitato quei luoghi santificandoli.
Percorrendo la strada che conduce ai quattro santuari Francescani che sorgono ai quattro punti cardinali della valle, abbiamo gustato la bellezza e la pace delle colline e il silenzio dei boschi.
La prima tappa è stata Greccio, dove abbiamo celebrato la Santa Messa presieduta da fra Francesco che ci ha fatto anche da guida.
Terminata la celebrazione, il frate ci ha spiegato il significato del santuario secondo il racconto di Tommaso da Celano. Pur conoscendo la storia del primo presepe che San Francesco ha fatto risvegliando la fede degli abitanti di Greccio, siamo state colpite nel sentire il collegamento tra l’umiltà dell’ incarnazione e l’eucaristia: come Gesù è sceso dal suo trono e si è fatto uomo nel grembo di Maria, così continua ogni giorno a umiliarsi nell’Eucaristia e noi, ricevendoLo diventiamo nuova Betlemme, quando lasciamo spazio a Dio nella nostra storia.
Arrivando al secondo santuario a Poggio Bustone, siamo state accolte da un altro frate che ci ha spiegato il significativo di questo luogo nella vita di San Francesco. Qui il Santo ha avuto la grazia della riconciliazione con Dio, mentre era immerso nella preghiera e nel silenzio. In questo stesso luogo ha avuto la conferma della missione che gli era stata affidata. FF3 63-368
Anche noi giovani in formazione siamo invitate a fare esperienza della misericordia di Dio nella nostra vita ricevendo e offrendo il perdono.
Raggiungendo la Foresta, dove San Francesco ha cominciato a scrivere il Cantico delle creature e dove fu ospitato di un sacerdote, abbiamo conosciuto la comunità di “Mondo X”, giovani che si prendono cura del Santuario e dell’ambiente intorno. Il responsabile del gruppo con tanta semplicità ci ha mostrato la costruzione della chiesetta del medioevo e ci ha raccontato la storia del luogo, ma la cosa che più ha attirato la nostra attenzione è stato il racconto del miracolo dell’uva che ha testimoniato la fiducia del sacerdote alla parola di San Francesco. Anche noi dobbiamo imparare a fidarci degli altri in particolare di quelle persone che il Signore ha messo accanto a noi per la formazione.
E per concludere il pellegrinaggio in questi luoghi Francescani, per l’ultima tappa ci siamo ritrovate a Fonte Colombo, dove San Francesco fu operato agli occhi, dove ha scritto la Regola Bollata e compiuto molti miracoli. Fra Cristoforo, il frate che ci ha accolto e condiviso l’importanza di questo luogo per noi Francescane, ci ha richiamato l’osservanza della Regola come forma di vita che il Signore ci ha donato grazie all’ ispirazione che hanno avuto i nostri fondatori.
In tutti questi quattro luoghi francescani abbiamo notato la caratteristica comune visitando il Sacro Speco: la croce che San Francesco amava molto, la croce dove Gesù ha dato la sua vita per noi. Il Sacro Speco per San Francesco è come il Sacro Costato di Gesù Crocifisso, dove lui pregava e sentiva di essere dentro il Cuore di Gesù.
Questo pellegrinaggio ci ha dato un’ immagine concreta di quello che noi abbiamo letto nelle Fonti Francescane e ci insegna a vivere nella semplicità e umiltà, a trovare lo spazio per l’intimità con Dio, come San Francesco cercava i luoghi lontani dalle distrazioni per stare con Dio.
E per questo ringraziamo il Signore di questa bellissima esperienza anche alla nostra Superiora Provinciale Sr. Cristiana Basso, le nostre maestre e le sorelle del consiglio per poter ci partecipare a questo pellegrinaggio.
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