28/03/2024

Alla fine di febbraio iniziava la guerra in Ucraina e presto abbiamo avvertito la necessità di fare qualcosa: non potevamo guardare indifferenti scene, ascoltare storie e racconti orribili. La preghiera allora si è fatta corale ed insistente, per implorare da Dio il dono della pace, affinché abbiano fine simili atrocità. Ma oltre la preghiera, abbiamo anche voluto dare un piccolo segno, un semplice gesto che è una goccia nel mare ma che certamente può aver contribuito alla grande macchina di solidarietà che si è attivata in questo periodo.

Coinvolgendo la scuola e la comunità educante tutta, con alunni, genitori e insegnanti, noi suore della comunità “Maria Immacolata” con l’inizio della Quaresima, abbiamo organizzato nei locali della nostra scuola una raccolta di aiuti e beni di prima necessità per i profughi ucraini, favorendo in particolare i più piccoli. Un bel gruppetto di genitori si è subito reso disponibile per il servizio di ricezione e smistamento dei beni pervenuti che giungevano e con grande serietà e coinvolgimento emotivo hanno portato a termine il loro impegno

Dal canto sua la comunità religiosa ha operato la scelta dell’essenzialità nel cibo per aiutare i Frati Minori della Missione Ucraina che sono impegnati nell’accoglienza dei profughi.

Al termine della Quaresima abbiamo aderito ad un’altra iniziativa partecipando alla vendita di uova di Pasqua organizzata dall’associazione “Amici di San Benedetto” della scuola paritaria a noi vicina delle suore Benedettine. Il ricavato della vendita sarebbe stato devoluto nella loro missione in Romania dove le religiose stanno accogliendo profughi ucraini bisognosi di tutto. Anche per questa occasione è stato prezioso l’aiuto di alcuni genitori e soprattutto degli studenti del nostro liceo che con grande entusiasmo si sono impegnati per avvicinare e sensibilizzare quante più persone per presentare il progetto “Regala un uovo di Pasqua”.

Sappiamo che quanto fatto è un umilissimo gesto, ma ci ha commosso profondamente vedere la generosità e sensibilità delle persone. Siamo certe che queste semplici iniziative abbiano donato molto più a noi e alla nostra missione educativa di quanto aiuto possono aver portato ai bisognosi, perché è vero: c’è più gioia nel donare che nel ricevere!