08/12/2024

24.05.2011

15 pomeriggio: si parte per Dushaj! Il fuori strada vola, curandosi – solo quanto basta – delle curve (svolte: corregge sr. Lia per evitare una parolaccia albanese). Il primo pezzo di strada ci consola, ma quando comincia la montagna è meglio aggrapparsi alle maniglie! Oltrepassiamo Lac Vaudejes, arriviamo a Fushe-Arres, scendiamo, saliamo, riscendiamo, risaliamo, sole a destra, sole a sinistra e ad un tratto, bellissimo laggiù in basso … il Drin, con la sua sinuosa striscia azzurra tra il verde delle pareti scavate nei secoli.

Con un tempo da record, tre ore e dieci minuti, siamo a Dushaj. Da lontano vediamo il Centro “P. Gregorio Fioravanti” imbandierato: è il segno della festa. Sr. Mary, sr. Vangie e sr. Lirie ci vengono incontro con un gioioso benvenuto e si danno da fare per scaricare; sr. Lia, dopo la traversata, come se niente fosse si mette ai fornelli: abbiamo ospiti!
Durante la cena scambiamo notizie ed esperienze con Don Enzo, venuto in visita con la mamma e una volontaria; ci accompagna anche Don Antonio, parroco di Dushaj e villaggi circostanti; i due sacerdoti sono missionari fidei donum in Albania e sono nostri amici.

Lunedì, 16 maggio: piove! Appena terminata la preghiera del mattino e la S. Messa, comincia il via vai dei ragazzi per le prove; la gente è già in attesa di sr. Mary alla porta dell’ambulatorio. Andiamo al Centro, due casette di legno affiancate, con quattro aule: doposcuola, taglio-cucito e musica, ambulatorio dentistico, sala di informatica.

Sullo sfondo della montagna retrostante e uno squarcio sul Drin, si disegna il monumento a P. Gregorio: un bassorilievo in bronzo sulla fiamma di pietra grigio-rosa. Prepariamo la mostra fotografica, distribuendo su pannelli di espanso foto che illustrano i sedici anni della missione di Tropoja: accoglienza, catechesi, animazione, promozione umana e annuncio del Vangelo.
La pioggia continua con insistenza senza impedire tuttavia i preparativi e senza toglierci la speranza: “domani sarà bello!”

… finalmente: il giorno della festa!

Tutto è predisposto e anche le schiarite tra gli strati nuvolosi ci tranquillizzano … ma non del tutto.
La mattinata trascorre tra i preparativi. I ragazzi provano i vestiti e le suore glieli aggiustano alla meglio; si preparano gli strumenti per il trattenimento … “in cortile o in chiesa?” Ci fidiamo: “in cortile, non pioverà!”  Don Enzo è ripartito. Stiamo aspettando il pulmino di Scutari, in arrivo con una quindicina di persone assieme a sr. Olga delle suore di Ravasco, sr. Cristiana e sr. Dila. Eccole, intorno alle 12.00. Il pranzo è pronto anche per loro. La casa si riempie di gente, di saluti, di gioia. I bambini vanno e vengono curiosi. Arriva anche Mons. Luciano Avgustini, il nostro giovane vescovo con il vicario, Don Carlo, nativo di Reggio Emilia, P. Mio e fra Aleksander, frati minori del vicino Kossovo, con due suore, il frate cappuccino P. Waltermann da Fushe-Arres con altre due suore della Santa Croce: la spontaneità dell’accoglienza dà l’immagine esatta di una Chiesa in comunione; ognuno si sente a casa sua ed è bello!
Scendiamo  alla chiesa parrocchiale di S. Giovanni in riva al fiume, e … ci sorprende la pioggia, ma va tutto bene. I bambini saltano tra le pozzanghere con normale vivacità. Entriamo bagnati e la concelebrazione eucaristica ha subito inizio. E’ un popolo giovane

quello che partecipa! I bambini ci guardano dai gradini del presbiterio dove sono seduti, felici della privilegiata collocazione e da lì, osservando il panorama della chiesa piena, ascoltano le parole del Vescovo, girandosi a metà per vederlo. E’ venuto anche il sindaco con i suoi consiglieri e l’anziano Sokol, da sempre giudice di pace nelle controversie dei villaggi di montagna, secondo la tradizione. Le ragazze accompagnano la liturgia con i loro canti, aiutate dalla chitarra di sr. Vangie e sostenute da sr. Dila.
Sediamo in prima fila, come vuole l’occasione; sr. Mary e sr. Lirie restano in mezzo alla gente, quasi a sottolineare la feriale e quotidiana vicinanza. La S. Messa procede nell’offerta sacrificale di Gesù che ci raccoglie tutti e ci presenta in solenne ringraziamento al Padre di ogni bene.

 E’ giunto il momento della benedizione del Centro “P. Gregorio Fioravanti”. Ci avviamo a piedi sotto un cielo dubbioso. Sostiamo, in cima alla salita, davanti al cancello ed ha inizio il semplice rito. Monsignore taglia il nastro rosso e bianco ed invita sr. Rosaria a fare altrettanto; ci avviamo all’interno per la benedizione solenne dei locali. La gente entra ad ammirare incuriosita, molti si soffermano, riconoscendosi  nelle foto divertiti.
… e subito si dà inizio alla festa. Pioviggina, ma non importa … si prende posto in cortile: i più fortunati sotto provvidenziali ombrelli. Ai microfoni si alternano i canti e i ritmi folklorici, mentre i bambini e i giovani di Cërnicë, Raja, Lekbibaj, Fierze, Dushaj si succedono nelle rappresentazioni curate da sr. Vangie e sr. Lirie. Anche le giovani

universitarie, che soggiornano per motivi di studio a Scutari, partecipano con il loro significativo mimo, sottolineato dalle musiche suggerite dal disc-jockey. Sembra non piova, tanta è la partecipazione! I bambini fanno ressa intorno ai dolci, mentre gli adulti, finito il trattenimento, entrano in casa con Monsignore, i sacerdoti e le suore. Uno scambio di auguri, con il tradizionale rito di accoglienza e un semplice rinfresco.
Fuori, sotto la pioggia ora scrosciante, i ragazzi in cerchio continuano a danzare felici.