La mattinata di sabato 28 ottobre è stata per tutta la nostra scuola una giornata diversa dalle altre, ricca di “missionarietà”, realizzata nella preghiera, nel gioco, nella condivisione e nello risvegliare l’interesse per tutte le suore che operano come missionarie qui accanto a noi e in terre lontane e le cui foto erano esposte in una interessante mostra esposta nella palestra. Per molti genitori è stato come fare memoria di altri tempi in cui frequentavano questa stessa scuola: con grande piacere hanno rivisto le loro insegnanti, alcune delle quali ora sono altrove ad annunciare il Vangelo.
A turno i ragazzi si sono avvicendati in chiesa per adorare Gesù Sacramentato solennemente esposto e recitare una decina del santo rosario missionario, in lingue diverse: italiano, inglese, francese, filippino e albanese come segno della universalità della nostra preghiera.
E’ stato un momento molto intenso e coinvolgente, tutti i ragazzi si sono aperti all’ascolto e alla preghiera e hanno capito l’importanza di annunciare Gesù ed essere a loro volta missionari, annunciatori.
Nella seconda parte della mattinata, sempre a turno, si sono recati nella palestrina della scuola materna a visitare la Mostra e partecipare al mercatino che esponeva piccoli oggetti realizzati dalle suore per sostenere le nostre missioni. Qui si sono lasciati condurre in un gioco missionario preparato e animato dalle suore stesse, gioco diverso a seconda dell’età degli alunni.
Grazie al divertimento hanno continuato a riflettere sulla parola missione formando un grande domino. Il gioco terminava con un’attenzione particolare posta ai volti delle suore missionarie, ma anche delle persone povere e semplici che le suore incontrano in missione, da questi volti sereni e felici, pieni di luce tutti noi dobbiamo imparare perché anche solo un sorriso donato con amore aiuta a cambiare la vita. E così ciascun ragazzo veniva invitato a guardare in un libro prezioso un volto speciale…quello del Gesù che parlò a S. Francesco e, cosa molto coinvolgente, in quel volto ognuno ritrovava il proprio… e affermava con stupore:
“Che bello! … io sono Gesù…!”
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