28/03/2024

Custodire ogni vitaè lo slogan della 44° edizione della Giornata Nazionale per la Vita 2022, celebrata il 06 febbraio, lanciato dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI. In occasione di questa ricorrenza, un gruppo di ragazze responsabili SCOUT di Frosinone, sono venute nella Casa-famiglia Laura Leroux per un momento di confronto e di condivisione sul tema della vita da custodire. Erano curiose di sapere come svolgiamo la nostra giornata e di conoscere la nostra missione come segno attivo e concreto del prendersi cura degli altri.

In questi due anni la pandemia ha messo in luce numerose fragilità a livello personale, comunitario e sociale ed è emersa    la nostra consapevolezza che la vita ha bisogno di essere custodita. Ciascuno ha bisogno che qualcun altro si prenda cura di lui per preservare la sua vita dal male, dal bisogno malsano, dalla solitudine.

Per rispondere alla richiesta di queste otto ragazze presenti (16-27 anni) e delle due collegate tramite cellulare, noi suore, Sr Lilibeth Labian, Sr Federica Imperatore, Sr Josie Enaje e Sr Marta Lucatelli, ci siamo rese disponibili, abbiamo accolto l’invito a condividere la nostra esperienza durante un incontro che si è svolto la sera del 04 febbraio dalle ore 20 alle ore 22. Abbiamo ascoltato e apprezzato le domande alle quali è seguita la condivisone spontanea ed è emerso il desiderio delle giovani di conoscere come ci prendiamo cura degli altri, quali sono le esperienze più belle e meno belle, come viviamo e come esprimiamo la bellezza della missione che svolgiamo.

Come responsabile dell’opera, Sr Federica ha condiviso e fatto conoscere gli obiettivi, i modi e la finalità della missione alla quale noi FMSC ci dedichiamo con amore, generosità e sacrifico favorendo la crescita umana, sociale, culturale e religiose dei bambini affidati alla nostra cura con l’impegno di promuovere l’accoglienza della vita. Ella ha spiegato che questa attività è una gestione assistenziale del bisogno nella promozione della persona; qui i bambini vengono considerati parte di una famiglia, che deve essere difesa e protetta, affinché possa garantire la loro crescita armonica e dia loro sicurezza e fiducia. Nostro doveroso compito è custodire questi bambini che vivono in una situazione di “rischio” psico-fisico.

C’ è stata anche la condivisione di ciascuna di noi che ha dato testimonianza delle proprie esperienze maturate nei vari ambiti della missione, dai bambini, ai ragazzi e agli anziani. Non neghiamo le difficoltà, che però si superano perché ci aiutano a rafforzare e alimentare il nostro rapporto con il Signore, un rapporto filiale, fiducioso e aperto all’altro. Nella nostra vita come consacrate custodiamo la memoria delle meraviglie che il Signore ha operato nella nostra vita dove lo stupore e la bellezza della missione che svolgiamo e condividiamo, diventa azione di grazia, dono, rispetto. È importante per noi, come custodi dell’altro, che ciascuna porti in sé la realtà di amare e di essere amata.

Nell’incontro abbiamo apprezzato l’attento ascolto delle giovani, la gioia di incontrarci, la spontaneità, l’apertura, l’interesse del prendersi cura degli altri, la consapevolezza della responsabilità che ci è stata affidata. È stata una serata vissuta insieme con semplicità, condividendo esperienze concrete, una serata che ci ha aiutato a raccontare che ogni vita, dalla nascita alla anzianità, è sempre un dono da custodire per essere donato.

Per questa esperienza siamo grate a chi ci ha dato la possibilità di far conoscere le nostre esperienze ai giovani che a loro modo cercano di capire e conoscere la nostra vita di persone consacrate, che donano la propria vita agli altri, specialmente ai più piccoli, agli ammalati, come persone che hanno scelto una via e una vita evangelica.

sr Lilibeth, sr Federica, sr Josie e sr Marta L.