”Meravigliosi sono i Tratti della Divina Provvidenza, alla quale nessuno ha diritto di chiedere perché questo, in questo modo e non altrimenti.” – P. Gregorio F.
Di tutte le espressioni del Venerabile, nostro padre fondatore Gregorio Fioravanti, credo che questa, a noi abbastanza nota, sia la pietra fondante di tutta la sua avventura di fede e, dunque, anche della nostra.
Sì, e lo confermiamo considerando il suo amore al Crocifisso, la sua abramica obbedienza, la tenera, filiale devozione alla Vergine Maria e la sua umile, operosa testimonianza francescana.
Tutto questo di certo trova cornice e significato nel suo totale affidamento alla divina Provvidenza.
P. Gregorio in ogni situazione felice, o meno, difficile o incomprensibile, è cosciente di essere l’attore di un benefico progetto di Dio che vuol salvare.
Ci fa bene guardare più spesso alla sua testimonianza, soprattutto quella quotidiana e rinfrescare nella memoria la sua biografia così straordinaria pur nell’ordinario.
Abbiamo quindi accolto con interesse la proposta di ascoltare un profilo storico rielaborato dall’abile sr Fabrizia Zanettin, che di certo ha attinto e approfondito tanti dettagli basandosi sugli studi di sr Antonietta Pozzebon. Tuttavia, non vogliamo neppure dimenticare i primissimi approcci di studio di sr Clemens Bolognani e di sr Alessandra de’ Ricci, che “ha consumato” i registri della parrocchia di Grotte di Castro per ricostruire la genealogia dei Ruspantini, famiglia di origine della mamma di P. Gregorio.
La relazione di sr. Fabrizia ha preso il via dall’omelia di Mons. Menis, per la chiusura della causa canonica diocesana di p. Gregorio: chiare vi sono emerse le virtù del nostro fondatore.
Non sto a dire in dettaglio i contenuti della relazione di sr. Fabrizia che sarà resa disponibile dai superiori, ma uno sguardo in dettaglio alle virtù del Padre può farci bene, per invitarci ad imitarlo.
Ancora giovane Ludovico Fioravanti ha rivelato un’indole riflessiva, attenta ai richiami di Dio, incline all’obbedienza. La sua vita si svolge in risposta alle continue chiamate divine attraverso la vita francescana di frate minore, il ministero sacerdotale nel Lazio, l’obbedienza a trapiantarsi nel Veneto e qui l’avventura di tanta responsabilità di governo e infine, la fondazione del nostro istituto.
“Padre Gregorio visse una specie di esproprio della volontà, rinunciando ad ogni progettualità personale, tutto affidato alla Provvidenza e alla volontà di Dio espressa dalla Chiesa e dal suo Ordine” (cardinal Amato omelia decreto di venerabilità,8 novembre del 2017. )
A noi risplende certo la virtù dell’Ascolto operoso della Parola e dello Spirito che parla nella vita e nel cuore, la Fede salda del francescano che spesso cammina nell’oscurità, ma si muove tra due traiettorie sicure, la Prudenza e l’Obbedienza, l’Abbandono alla Provvidenza, la Fedeltà nel portare la croce della prova e la sofferenza con pazienza.
Il nostro p. Gregorio emerse in tutta la sua grandezza umana e spirituale operando sia per assicurare la sopravvivenza dell’Istituto, sia per promuovere il fervore della vita religiosa delineandone con chiarezza l’identità e la missione. Attento alle necessità delle Suore, le liberò da pericolose forzature ascetiche, lanciandole verso un dinamico ideale spirituale e missionario. Il nostro Fondatore non ci lascia entrare più di tanto nella sua anima: le brevi, scarne frasi che ci ha lasciato ci permettono di cogliere solo qualche sprazzo della luce interiore che lo illuminava sempre.
Dai suoi appunti di Esercizi Spirituali leggiamo:
“Stare sempre con la mente e con il cuore a Dio uniti: Omnia vestra in charitate fiant = Tutto sia fatto nella carità.
Questi appunti indicano sufficientemente quanto gli fosse abituale alimentarsi del Vangelo vissuto, trarre ogni giorno dalla Parola la norma di vita, obbligandosi a farne oggetto e riflesso del personale esercizio della virtù.
Dal Regolamento di vita per un sacerdote leggiamo: “Procurerò di operare e parlare con spirito di fede e di carità, voglio dire di amor di Dio, dal quale solo devo essere eccitato a pensare, amare, parlare ed operare”.
E alle figlie insegna: “La religiosa consacra senza riserva a Dio tutto quanto ella ha, tutto quanto è in lei, tutto quanto può sperare … Ella non conoscerà e non praticherà più alcun’altra regola che quella tracciata da Gesù Cristo quando dice” Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente … Amerai il tuo prossimo come te stesso.”
Ovviamente questa è una autorevole opinione, ma credo che ogni suora Francescana Missionaria del Sacro Cuore, cresciuta alla scuola della Regola e delle Costituzioni tramandate da p. Gregorio e alla scuola di Francesco di Assisi di cui era fedele seguace, può esprimere la sua intuizione di virtù vissuta, osservando l’esempio e la vita del proprio fondatore!
Da parte mia non finisco di guardare con riverenza e interesse a questo patriarca francescano così fecondo sia per l’ordine serafico, sia per noi, a cui ha trasmesso tutta la linfa vitale che viene dall’amore a Gesù povero, obbediente e pieno di amore e misericordia, così come s. Francesco lo aveva seguito in umiltà e docilità.
Ciò che più mi ha segnato del suo percorso e tuttora mi è di guida è la sua attenzione al corso della Divina Provvidenza, nella fede, non sempre facile come dice anche S. Paolo:
“Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio…” Rm.8,28
Sr. Floriana Saltarelli