08/05/2024

 

Durante l’ultimo Consiglio Generale Esteso, tra le tante proposte, ne è stata lanciata una perfettamente in accordo con la comune preoccupazione per la sofferenza della

Terra, nostra “Casa comune”, sofferenza della quale tutti siamo responsabili con i nostri modelli di vita.

Nello spirito del Laudato  si’  è stata promossa all’interno della Congregazione la campagna “Piantiamo un albero”  uno per ogni comunità il giorno 17 settembre.

È stato importante aderire non solo idealmente ma concretamente alla campagna “Piantiamo un albero” per  far sì che il pianeta accolga nuovi alberi che assorbono anidride carbonica – principale causa dell’effetto serra e dei conseguenti disastri climatici – per rilasciare ossigeno. Essere dunque esemplari operatrici di quella conversione ecologica di cui parla Papa Francesco nella Laudato sì. Conversione che anche noi dobbiamo attuare sul piano sociale, etico, culturale con il contributo anche della politica e dell’economia.

Le più sollecite alla realizzazione del progetto sono state le Comunità di Viale Saffi e di Duronia, ambedue a servizio delle persone anziane e ammalate. Hanno colto l’occasione per una riflessione più profonda dei problemi ambientali che ci affliggono e per organizzare una celebrazione durante la quale hanno messo a dimora due piante.

A Viale Saffi un Olivo e a Duronia un Melograno, scelte ben ponderate considerando non soltanto la scelta del luogo, il clima e la conformazione del terreno, ma anche il significato delle piante stesse.

L’olivo

Sia i popoli orientali che quelli europei hanno sempre considerato questa pianta un simbolo della pace. I greci antichi consideravano l’olivo una pianta sacra e la usavano per fare delle corone con cui cingevano gli atleti vincitori delle olimpiadi.

Per gli Ebrei l’olivo era simbolo della giustizia e della sapienza.

Nella religione cristiana la pianta d’olivo ricopre molte simbologie. Nella Bibbia si racconta che calmatosi il diluvio universale, una colomba portò a Noè un ramoscello d’olivo per annunciargli che la terra ed il cielo si erano riconciliati.

Da quel momento l’olivo assunse un duplice significato: diventò il simbolo della rigenerazione, perché, dopo la distruzione operata dal diluvio, la terra tornava a fiorire; diventò anche simbolo di pace perché attestava la fine del castigo e la riconciliazione di Dio con gli uomini.

Per noi cristiani l’olivo diventa una pianta sacra e sacro è anche l’olio che viene dal suo frutto.

Infatti l’olio d’oliva è il Crisma, usato nelle liturgie cristiane dal Battesimo all’Estrema Unzione, dalla Cresima alla Consacrazione dei nuovi sacerdoti.

Le nostre sorelle delle due comunità hanno preparato una semplice liturgia della Parola, che comprendeva la benedizione della pianta e alla fine hanno concluso  con il canto del Laudato si’.

*Lo scrittore francese Jean Giono scrisse nel 1953 un piccolo, preziosissimo libro: L’uomo che piantava gli alberi. Storia di un pastore che, da solo, ripopola di verde una vallata deserta, a cui è sentimentalmente legato. Ama quel luogo perché sa guardarlo con gli occhi della possibilità, del futuro, della speranza. Coltiva quel paesaggio con lo sguardo, prima ancora che con le mani.

Ogni albero è in fondo un diritto. E i diritti non basta affermarli: bisogna tutelarli giorno per giorno, farli crescere in altezza e nella coscienza di ciascuno di noi.

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