19/03/2024

È trascorso un anno, e ancora siamo in tempo di pandemia. Il Covid 19 ha percorso la sua via lasciando dietro di sé un po’ di perplessità nella quotidianità, per cui gli incontri si fanno on-line, ed è uno stile normale in questo momento. Comunque ringraziamo questi mezzi digitali e virtuali di comunicazione perché ci aiutano a intrecciare relazioni sociali. Noi siamo grate in particolare perché abbiamo avuto la grazia di partecipare ad un incontro di formazione permanente e così incontrare tante suore di voti perpetui. L’incontro era stato organizzato dall’USMI il 15 e il 16 maggio 2021, via piattaforma Zoom. Vi hanno partecipato anche le sorelle delle due comunità dell’Albania e di altri paesi nel mondo. È stato un momento importante e molto opportuno perché noi sorelle della provincia ci siamo viste e abbiamo condiviso il nostro cammino.
Il convegno svolto in questi due giorni ha evidenziato il tema: SEMPRE IN MISSIONE: IO SONO PER UN ALTRO STILE DI VITA.
Nel primo giorno, la relatrice Suor Lucia Antonioli ha svolto il tema: “Uno sguardo profetico e Contemplativo” e ha utilizzato tre parole chiave per entrare nel cuore della Parola di Dio mediante la Lectio Divina dal brano del Vangelo di Luca 12, 27ss – lo sguardo, la profezia, la contemplazione, che sono anche le condizioni necessarie per assumere un altro stile di vita.
Il nostro sguardo contemplativo viene dal di fuori di noi e deve diventare lo strumento con il quale dove giudichiamo noi stesse. Siamo chiamate a gustare la Sapienza, contemplare la storia della nostra famiglia religiosa dove i cardini essenziali del carisma non cambiano, ma si potrà modificare la forma per rispondere alle provocazioni del nostro tempo. A partire dalla nostra realtà umana, da battezzate, con la nostra consacrazione siamo partecipi della vita di Cristo- Colui che è Sapienza e abita in noi, ci fa diventare portatrici e testimoni della Sua parola che si fonda nell’amore e nell’amarci gli uni gli altri.
Il secondo relatore del giorno, il professor Tonino Solarino, ha approfondito gli aspetti spirituale e psicologici del tema: “Ecologia della vita quotidiana” e ha sottolineato l’igiene della casa cioè del nostro cuore e l’igiene della relazione.
Il professore Solarino poi, parlando delle patologie del tempo – il mastica e sputa; l’attacco di panico; il narcisismo, e lo stile borderline, ha messo in rilievo che siamo chiamate ai nuovi paradigmi di vita e “non conformarci alla mentalità di questo mondo”. La sofferenza psicologica attuale chiede organizzazione diversa, cultura diversa, le patologie cambiano e la psiche esprime le patologie del tempo. Anche la sofferenza ha una sua intelligenza che dobbiamo accogliere: la sapienza di un nuovo modo di stare con se stesse e con Dio. Bisogna saper distinguere le ferite esistenziali da quelle spirituali perché le ferite della vita aiutano a guarire altre ferite se sono indirizzate a Dio. Parlando dell’igiene del cuore, ha evidenziato che tante nostre azioni sono sincere, e tante altre sono frutto dell’inconsapevolezza e queste feriscono. La crisi poi che le ferite producono dobbiamo prenderla come una opportunità per permettere l’igiene del cuore che trasforma l’amore in dono, infatti ogni amore nasce dal bisogno, ci chiede di morire a noi stesse per amare gli altri.
Per permettere l’igiene della relazione fraterna, bisogna ricordare che il primo rapporto fraterno comincia dall’ascolto di se stessi: questo è un compito, un dono da scambiarsi vicendevolmente per generare vita e amore. La comunità poi, è il luogo dove si effettua la purificazione.
Il giorno seguente P. Antonio Marzano ha parlato sull’argomento: “Gioia e Pace” che sono i frutti del desiderio, infatti il raggiungimento del desiderio è felicità. I limiti, inoltre, rendono concreto il nostro desiderio. Quello che non ci fa raggiungere il desiderio è il blocco che non ci aiuta a vedere oltre il limite. Spetta a noi scegliere il mezzo per il raggiungimento del nostro desiderio e sperimentare “uno stile di vita evangelico capace di gioire profondamente senza essere ossessionate dal consumo”. Spetta a noi scegliere la via che conduce alla vera gioia e alla pace, distinguere ciò che è illusione e inganno. P. Marzano, inoltre, ha sottolineato un modo alternativo per vivere la vita, quella modalità che può portare davvero alla vera gioia e pace ed è rimanere in Cristo, infatti la gioia non è soddisfazione dei nostri desideri, ma l’essere in Cristo. Gesù è pace e gioia e l’unico modo per ottenerle è rimanere con Lui!
Il momento di condivisione insieme con il gruppo, è stato il momento più bello, infatti in questo tempo sentiamo forte il bisogno di incontrarci, confrontarci e incoraggiarci e non è mai mancato. Dopo la conclusione del convegno, abbiamo sentito il bisogno di condividere ancora insieme con tutte le sorelle della provincia che hanno partecipato: dall’ Albania, da Frosinone e da Colonnata che si sono collegate con noi via Messenger il pomeriggio del 16 maggio. E così, anche se il tempo non è mai a sufficienza, abbiamo comunque avuto la gioia di vederci, incontraci e condividere insieme il desiderio di un nuovo stile di vita.
Siamo grate al Signore e preghiamo affinché ci impegniamo a vivere e testimoniare insieme uno stile di vita basato sullo sguardo contemplativo, capace di “vedere il nuovo nello stesso” per tessere relazione di fede e di amore e diventare così profeti autentici nel nostro tempo.
Una delle partecipanti ha interpretato il gradimento di tutte noi con le seguenti parole:
“Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena” Gv 15,9-11. Il rimanere è un invito di intimità, di una relazione profonda con il Signore nella preghiera, nell’adorazione, nel colloquio silenzioso con Lui che solo è la fonte di ogni sapienza, che getta luce d’amore nel cuore per vivere unita a Lui tutti i momenti della mia vita. Solo se io rimango nel suo amore, mi lascio trasformare da Lui e divento dono d’amore per gli altri. Solo nel rimanere in Lui, posso vedere la Buona Notizia anche nei momenti di crisi, di dolore, nella mia fragilità, nella debolezza e nei miei limiti, nell’accettare tutto questo per imparare l’umiltà, aperta ad accettare la correzione, i limiti e la fragilità degli altri. Infatti, credo che il cambiamento possa accadere cominciando da noi stesse con l’aiuto di Dio e così saremo “brave” insieme, per il Signore. Solo il dono dello Spirito è capace di guarire le ferite, di fare igiene nel mio cuore, e rendermi capace di costudire “la casa” cioè il mio cuore. Solo rimanendo nel suo amore possiamo trovare “il nuovo nel solito”, imparare ed essere esperte nell’incontrare Dio nelle sorelle, esperte nell’esserci, nel perdono, nella tenerezza, nell’intimità e nella chiarezza. “Rimanete nel mio amore…”. Il rimanere nel suo amore è il punto di riferimento, una verità dove posso verificarmi quotidianamente: Dove sono io? Come sto vivendo la mia vita? Vivo per amore di Dio? È non solo un invito per me ma è anche un comando d’amore, un dono è una promessa perché Lui sa che solo in Lui possiamo vivere la gioia piena e la pace vera, e con Lui tutta questa riflessione può dare frutto di testimonianza nella quotidianità.”
A lode e gloria di Dio!