03/05/2024

Il 12 Giugno, nella solennità della Santissima Trinità, i membri della comunità Filippina della Chiesa di San Bernardo da Chiaravalle, che anche noi frequentiamo, si sono riuniti per il loro ritiro annuale presso la nostra comunità di Centocelle.
Con grande gioia ed entusiasmo li abbiamo accolti introducendoli in un ambiente francescano e Sr. Cristiana ha dato il benvenuto a tutti interpretando il pensiero di tutta la comunità.
Anche noi (Sr. Myrna, Sr. Josie, Sr. Ma. Victoria e Sr. Annabel) che frequentiamo la comunità filippina, abbiamo partecipato al ritiro dando la nostra piena disponibilità ad essere presenti, per quanto possibile, a questo importante incontro con il Signore, in comunione con “il nostro popolo”.
Il ritiro era guidato dal cappellano P. Jason che lo ha iniziato con il canto: “Panalangin sa pagiging bukas palad” – preghiera di richiesta al Signore per essere generosi, disponibili, caritatevoli e servizievoli. In realtà è un canto derivato dalla preghiera di sant’Ignazio di Loyola che parla di amore totale per Dio con il desiderio e di fare la sua santissima volontà.
Le parole di questo canto ci hanno aiutato ad entrare nel silenzio del cuore pregando, cantando e chiedendo al Signore l’aiuto per essere caritatevoli e servizievoli senza aspettare nulla in contraccambio. La Parola di Dio che ha ispirato l’incontro è stata la Parabola del Buon Samaritano, cominciando dalla domanda del dottore della legge, “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” Lc.18:18.
Con questa domanda il Padre ci ha anche provocato a conoscere la via alla vita eterna e a desiderarla. Riflettendo sul messaggio della Parabola e conoscendo a uno ad uno, tutti i personaggi, abbiamo capito che in qualche modo abbiamo in noi una parte di ogni personaggio e siamo invitati a rafforzare di più la figura del Buon Samaritano dentro di noi per essere sempre disponibili al bisogno degli altri: aiutare in qualunque situazione e in qualsiasi stato quelli che hanno bisogno, stendere sempre le mani senza esitare. Alcuni hanno anche condiviso qualche esperienza di vita nel lavoro di gruppo e prima di concludere la prima parte della riflessione, il Padre, attraverso di un video ci ha sensibilizzato alla realtà della povertà e dell’ingiustizia intorno a noi e ha sollecitato dentro di noi il senso della gratitudine, della grazia che abbiamo ricevuto e che stiamo ricevendo nella nostra vita.
Nella seconda parte della riflessione, dopo una breve pausa, il Padre, sapendo che nel prossimo incontro la comunità deve scegliere un nuovo presidente e altri collaboratori per guidare il gruppo, ci ha presentato alcune caratteristiche che un leader deve avere, perché governare è servire il Signore nella la comunità. Ultimata la relazione del cappellano, sono state condivise alcune riflessioni personali. Alla conclusione della riflessione del mattino, in modo semplice il gruppo è stato provocato da una domanda che potesse aiutare a rafforzare la concordia nella loro relazione nella comunità: “se questo fosse l’ultimo giorno della tua vita che cosa desidereresti dire alla persona che hai davanti a te?

Il gruppo si è raccolto in due cerchi concentrici. Ne tempo minimo di un minuto, le persone del cerchio interno si sono girate per incontrare le persone del cerchio esterno. È stato un momento bello ed emozionante, uno scambio di parole che in qualche modo hanno aiutato a conoscere chi ci stava di fronte. La condivisione è continuata con il momento fraterno dell’agàpe.
Per terminare la giornata di ritiro abbiamo celebrato l‘Eucaristia della Solennità della Santissima Trinità. Il padre nella sua omelia ha sottolineato l’amore, l’amore del Padre per il Figlio e l’amore del Figlio per il Padre: lo Spirito Santo; questo amore si vede anche nella nostra relazione come vincolo dell’amore.
Tutti hanno espresso riconoscenza al Signore per il dono di questo ritiro, del Padre che lo ha guidato e delle Suore che vi hanno partecipato.
Preghiamo e affidiamo al Signore la comunità filippina affinché cresca costantemente nella fede e nella comunione, soprattutto possa accogliere altri nuovi membri giovani.

Suor Annabel Alera